“Genitori: la situazione è fuori controllo? EDUCATEVI”



Tempo fa mi è capitato sotto mano un articolo in cui si parlava di famiglie sempre più in crisi ed in balìa di situazioni in apparenza senza via d’uscita: caos in casa, figli fuori controllo, stress, urla continue, pianti isterici, interventi inappropriati e non richiesti da parte di nonni, zii, vicini di casa che creano ancora più scompiglio all’interno di situazioni già disastrose...


Dal Web
Un quadro non molto piacevole che, a quanto pare, riguarda molte famiglie di oggi.

Alcune attraversano questi momenti in periodi isolati, altre li vivono quotidianamente. Il risultato? Genitori che sprofondano nello sconforto e figli risucchiati in un turbine di disordine generale.

Esiste una soluzione, una via d’uscita, che possa aiutare in primis i genitori a risolvere la spinosa faccenda? Mi sono documentata e la risposta è:

Con un po’ di impegno sì.

Basta EDUCARSI; impegnarsi materialmente a stendere un “piano d'azione” valido ed efficace.

“Educarsi significa riflettere sul proprio percorso educativo e cercare il giusto approccio per seguire la crescita dei propri bambini con serenità e razionalità”.

Dal Web
È importante che gli adulti siano disposti a considerare loro stessi come parte in causa delle difficoltà del bambino e dell’intero nucleo famigliare. Devono essere disposti a mettersi in gioco e a rivalutare le proprie posizioni.

All’improvviso non si capisce più dove ci si trova e chi si ha davanti.
È difficile educare il bambino se non si riprende in mano il rapporto periodicamente, darlo per scontato è un errore da evitare.
Alcuni genitori non sanno come fare, quale strada percorrere.
·        Un consiglio per iniziare è: non smettere di osservare ed ascoltare il proprio bimbo in modo che l’immagine che si ha di lui si modifichi e si aggiorni continuamente.
L’osservazione (strumento educativo di importanza rilevante utilizzato costantemente nelle scuole di ogni grado) permette di comprendere la personalità e le capacità del bambino in profondità.
Si entra in sintonia con lui e si capisce quali siano i suoi reali bisogni.
Anche l’ascolto è fondamentale per capire i sentimenti del piccolo e capire cosa lo turba, spaventa o infastidisce.

I bambini hanno bisogno di essere ascoltati: la paura di sbagliare, la difficoltà di stringere nuove amicizie, la gioia di una partita vinta sono cose importanti da raccontare a chi si vuole bene.
I genitori hanno il dovere di esserci e di ascoltare -senza sminuire- i piccoli importanti eventi che il bambino vuole raccontare, per entrare in empatia con lui e capirlo più profondamente.
·        Dopo essersi concentrati sull’osservazione e sull’ascolto (magari prendendo appunti riguardanti le cose più significative)  si può passare al secondo step del programma:
      Pensare ad un progetto educativo che coinvolga tutto il nucleo famigliare

Il progetto educativo è necessario per essere incisivi e attivi nell’educazione del vostro bambino. Le osservazioni fatte e le annotazioni riguardanti le sensazioni espresse verbalmente dal bambino sono la base per la stesura di un programma che riguarda l’intero nucleo famigliare.
In questa fase, infatti, sia i bambini che i genitori dovranno modificare il proprio modo di porsi nei confronti dell’altro e delle situazioni tenendo presente quelli che sono gli stati d’animo di ognuno, le regole della famiglia (che vanno comunque tenute in considerazione per porre dei limiti) e i bisogni del momento specifico di crisi che si sta vivendo e delle motivazioni che lo hanno innescato.

Dal Web
Confrontarsi all’interno della coppia e con le figure educative a scuola (non dimenticate mai l’importante funzione che gli insegnanti rivestono nell’educazione del vostro bambino e la positività che una buona collaborazione con loro può portare) è fondamentale per avere un quadro più completo.
“Definite i ruoli educativi e dividete i compiti. Stabilite cosa volete ottenere e come pensate di agire. Ascoltate le idee dell’altro, la differenza stimolerà il confronto e moltiplicherà le modalità di intervento. Siate coerenti nell’educare, cercate di tenere fede agli intenti. Ricordate di dare sempre il buon esempio”.
A volte sarà necessario correggere alcune cose, rivedere delle strategie. Da un insuccesso spesso possono nascere spunti e sviluppi interessanti.


La cosa più importante è aver intrapreso la strada giusta. I risultati arriveranno.
Questi alcuni semplici consigli per riprendere in mano una situazione in apparenza fuori controllo.
Ho sottoposto la lettura di questo articolo ad una Psicologa esperta nel campo dell'Educazione. Il suo pensiero credo possa rafforzare e stimolare ancora di più i genitori in difficoltà ad affrontare il cambiamento necessario per ristabilire il giusto equilibrio all'interno del nucleo famigliare.
Ecco il suo parere:

"Ebbene si´, spesso assistiamo a queste situazioni fuori controllo, come le hai definite tu, perché viviamo in una società puero-centrica, dove il bambino è al centro di tutto: i suoi bisogni, le sue esigenze e, ahimè, i suoi desideri vengono prima di tutto.
Ci troviamo di fronte a genitori che non sanno dare limiti, hanno paura di ferire i loro piccoli e così gli concedono tutto quello che vogliono e tutto in generale (attività di ogni genere, giochi di ogni genere è chi più ne ha più ne metta!!), crescendo così persone fragili e incapaci di sopportare la frustrazione (qui risiede anche il germe del bullismo, ma di questo parleremo un'altra volta).

Cari genitori, non è mai facile essere genitori ma, credetemi, bastano dei NO cioè dei limiti chiari e poche regole semplici e chiare per vivere tutti più serenamente e lasciarmelo dire...tutti più sani.

I bambini hanno bisogno di  regole: poche, chiare e coerenti; hanno bisogno di limiti e confini come dell'aria che respirano; così cresceranno sicuri e non confusi.
E se per caso avete perso il filo e faticare a inserirvi in questo mood delle regole esistono delle vere e proprie scuole per genitori, dove imparare varie skills che consentono al rapporto genitoriale di migliorare, dalle abilità di comunicazione alle abilità di soluzione dei problemi.

Arriva dall' America e si chiama PARENT TRAINING il filone di studi che vuole insegnarci ad essere genitori migliori e si traduce in diversi corsi per genitori che potrete trovare nella realtà dove vivete! Alcuni esempi: i PAG -percorsi di arricchimento genitoriale- a Milano proposti dall' Università Cattolica  e a Varese i corsi proposti da Gulliver . E se non avete tempo per i corsi vi consiglio i libri di Gordon!!

Per chi invece non cerca un miglioramento generale della relazione genitoriale ma ha invece  uno o più problemi specifici ci si può rivolgere a studi di consulenza pedagogica come "Rossini/Urso" a Milano in via Eustachio 20."   DOC
A quanti di voi è capitato di trovarsi in situazioni di totale crisi? Come avete fatto a gestirle?
Portare la vostra esperienza può essere arricchente.


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